I bambini di Rignano sempre più sballottati tra perizie e controperizie, video ed opinioni, e nonostante - di certo - le attenzioni di tutti affinchè la loro situazione psicologica non peggiori ulteriormente: cosa, a questo punto, probabilmente non facile, se non francamente impossibile.
Da anni ormai al centro di una quantità di attenzioni e pressioni che renderanno impossibile, presumibilmente, una qualsiasi attendibilità. Senza contare i danni, se non quelli legati alle violenze subite (se le hanno subite), che deriveranno loro da questa penosa e terribile vicenda.
"Sono cose faticose, non le voglio raccontare. Se le sente mia madre...". Dietro queste parole si è trincerata la seconda bambina sentita nell'ambito dell'inchiesta sui presunti abusi sessuali legati alla scuola materna di Rignano Flaminio. La piccola, quattro anni e mezzo, ha chiamato in causa due maestre della "Olga Rovere" ma ha pure sostenuto che "le cose bruttissime non le ha viste - precisa la difesa degli indagati - ma solo sentite".
Un nuovo atto d'accusa alle insegnanti ma anche, come sottolineano i difensori degli indagati, con il riconoscimento che la piccola a quei "giochi cattivi" non ha partecipato, ma ne ha sentito solo parlare.
Un iniziale atteggiamento di "chiusura" quindi della bimba. Che ha accennato a "cose bruttissime avvenute all'interno della scuola, in particolare in una stanza del seminterrato dove facevamo il gioco delle statue".
I difensori contestano il metodo dell'audizione e denunciano che "la bimba è stata ostaggio del giudice e del perito e sottoposta a uno stillicidio di condizionamenti e suggestioni".
Il legale di parte civile precisa che la sede più idonea per questo genere di attività istruttorie non è il tribunale. "La bambina non esce bene da questa esperienza, i bambini non vivono bene queste situazioni".
fonte: republica.it
martedì 31 luglio 2007
martedì 24 luglio 2007
Sette, google e libertà di opinione.
La Setta Scientology approfittando delle controverse clausole del Digital Millenium Copyright Act, ha citato Google ingiungendo al motore di ricerca di non includere più tra le sue referenze tutti i siti anti-Scientology che, secondo la setta, violano la proprietà intellettuale della “Chiesa di Scientology”. Sempre più agguerrita, la setta minaccia seriamente la libertà di opinione, almeno per quanto concerne la conoscenza della setta medesima. Per ora. E per il futuro?
Tra i siti colpiti dalla censura imposta da Scientology vi è Xenu.net che ha raccontato di aver ricevuto una lettera da Google in cui era scritto: “Abbiamo rimosso alcuni specifici URL in risposta ad una notifica…. Se non avessimo rimosso questi URL saremmo stati soggetti a denuncia per violazione di copyright, senza riguardo ai relativi meriti”
I due siti fortemente critici nei confronti della Chiesa creata da Ron Hubbard grazie ad una legge che dovrebbe tutelare il diritto d’autore ma in realtà limita la libertà degli individui sono spariti dal database di Google, il motore di ricerca più utilizzato su internet.
Non è la prima volta che la Chiesa usa la “forza” per fermare i suoi oppositori. Già nel 1995 Scientology denunciò uno dei suoi membri che aveva iniziato ad inviare su internet dati ed informazioni che mettevano in cattiva luce la setta, anche quella volta Scientology riuscì a convincere i giudici a sequestrare il computer del membro ribelle e ad impedire la diffusione di quelle informazioni, poi toccò al Washington Post, che in un suo articolo aveva giustappunto raccontato la storia di quel membro ribelle e del suo computer sequestrato, riportando tra l’altro stralci della pubblica sentenza emessa dal giudice.
Ma gli attacchi di Scientology non si fermano ai soli Stati Uniti, un internet provider Olandese ha affermato di essere stato “perseguitato” per anni dalla setta, la sua colpa naturalmente era quella di ospitare un sito anti-Scientology.
Se desiderate reperire ulteriori informazioni serie ed obiettive riguardo al “credo” di Scientology potete leggere quanto riportato su Wikipedia, che definisce Scientology la più grande truffa del secolo ed il suo fondatore un imbroglione cosmico.
Tra i siti colpiti dalla censura imposta da Scientology vi è Xenu.net che ha raccontato di aver ricevuto una lettera da Google in cui era scritto: “Abbiamo rimosso alcuni specifici URL in risposta ad una notifica…. Se non avessimo rimosso questi URL saremmo stati soggetti a denuncia per violazione di copyright, senza riguardo ai relativi meriti”
I due siti fortemente critici nei confronti della Chiesa creata da Ron Hubbard grazie ad una legge che dovrebbe tutelare il diritto d’autore ma in realtà limita la libertà degli individui sono spariti dal database di Google, il motore di ricerca più utilizzato su internet.
Non è la prima volta che la Chiesa usa la “forza” per fermare i suoi oppositori. Già nel 1995 Scientology denunciò uno dei suoi membri che aveva iniziato ad inviare su internet dati ed informazioni che mettevano in cattiva luce la setta, anche quella volta Scientology riuscì a convincere i giudici a sequestrare il computer del membro ribelle e ad impedire la diffusione di quelle informazioni, poi toccò al Washington Post, che in un suo articolo aveva giustappunto raccontato la storia di quel membro ribelle e del suo computer sequestrato, riportando tra l’altro stralci della pubblica sentenza emessa dal giudice.
Ma gli attacchi di Scientology non si fermano ai soli Stati Uniti, un internet provider Olandese ha affermato di essere stato “perseguitato” per anni dalla setta, la sua colpa naturalmente era quella di ospitare un sito anti-Scientology.
Se desiderate reperire ulteriori informazioni serie ed obiettive riguardo al “credo” di Scientology potete leggere quanto riportato su Wikipedia, che definisce Scientology la più grande truffa del secolo ed il suo fondatore un imbroglione cosmico.
Psicoterapia
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